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Disagi dell’età evolutiva e sostegno alla genitorialità

In caso di disagio dell’età evolutiva l’obiettivo è quello di valutare le relazioni familiari e individuarne i segnali di normalità o di patologia delle configurazioni relazionali che possono favorire o ostacolare la crescita e lo sviluppo psicologico in particolare

L’inversione dell’accudimento, la triangolazione del bambino nel conflitto della coppia genitoriale, i confini sia nel nucleo familiare sia al livello intergenerazionale

La Risposta adeguata o inadeguata da parte delle figure significative ai bisogni evolutivi del bambino.

N.B.

Si prevedono sempre quattro-cinque colloqui informativi e conoscitivi dopo dei quali si restituisce quanto emerso e si valuta la possibilità di un trattamento.

Di cosa mi occupo:
Esperienza:

Svolgo l’attività di psicoterapeuta da oltre venti anni con personalità nevrotiche e borderline presso due studi privati.

Collaboro da venti anni  con centri riabilitativi accreditati dalla Regione Lazio dove svolgo sostegno alla genitorialità alle famiglie in trattamento.

Contattami adesso:

Tabella dei Contenuti

Le relazioni familiari e  i segnali di normalità o di patologia delle configurazioni relazionali che possono favorire o ostacolare la crescita e lo sviluppo psicologico del bambino

L’età evolutiva è una fase cruciale nello sviluppo di un bambino. Durante questo periodo, le relazioni familiari svolgono un ruolo fondamentale nell’influenzare la sua crescita e il suo sviluppo psicologico. Tuttavia, non tutte le relazioni familiari sono altrettanto salutari. Alcune possono presentare segnali di normalità, mentre altre possono indicare patologie o disfunzioni che ostacolano il benessere dei bambini. È quindi importante saper valutare le relazioni familiari e riconoscere questi segnali.

Importanza delle relazioni familiari durante l’età evolutiva

Durante l’età evolutiva, i bambini dipendono dalle figure di attaccamento primarie, di solito i genitori o i caregiver, per soddisfare le loro esigenze emotive, fisiche e sociali. Le relazioni familiari stabili e amorevoli forniscono un ambiente sicuro e protettivo in cui il bambino può esplorare il mondo e sviluppare una sana autostima. Al contrario, le relazioni familiari disfunzionali o poco salutari possono mettere a rischio il benessere psicologico del bambino.

Segnali di normalità nelle relazioni familiari

Le relazioni familiari sane e normali presentano diversi segnali positivi che favoriscono il benessere del bambino. Alcuni di questi segnali includono:

Comunicazione aperta e supporto emotivo

In una famiglia sana, i membri comunicano apertamente tra loro. I genitori sono disponibili ad ascoltare i pensieri, i sentimenti e le preoccupazioni dei loro figli e rispondono in modo empatico. La comunicazione aperta e il supporto emotivo creano un clima familiare sicuro in cui il bambino si sente libero di esprimersi e chiedere aiuto quando ne ha bisogno.

Stabilità e coesione familiare

La stabilità familiare è un altro segnale di normalità nelle relazioni familiari. Quando un bambino vive in un ambiente familiare stabile, con routine coerenti e regole chiare, sviluppa un senso di sicurezza e prevedibilità. La coesione familiare, caratterizzata dalla collaborazione e dal sostegno reciproco, crea un senso di appartenenza e di identità familiare positiva.

Coinvolgimento genitoriale positivo

Un coinvolgimento genitoriale positivo è essenziale per il benessere psicologico del bambino. I genitori devono mostrare un interesse attivo nella vita del bambino, partecipare alle sue attività e fornire un sostegno costante. Questo coinvolgimento genitoriale positivo aiuta il bambino a sviluppare fiducia in se stesso e a costruire relazioni interpersonali sane.

Segnali di patologia nelle relazioni familiari

Alcune relazioni familiari possono presentare segnali di patologia o disfunzione che possono ostacolare lo sviluppo psicologico del bambino. È importante riconoscere questi segnali e intervenire tempestivamente per garantire il benessere del bambino. Alcuni segnali di patologia includono:

  • Mancanza di comunicazione e supporto emotivo
    • La mancanza di comunicazione o il supporto emotivo inadeguato all’interno della famiglia possono avere un impatto negativo sul benessere del bambino. Quando i membri della famiglia non riescono a comunicare in modo efficace o non sono in grado di soddisfare le esigenze emotive del bambino, può verificarsi un distacco emotivo e un senso di isolamento.
  • Instabilità e conflitti familiari
    • Un ambiente familiare instabile, caratterizzato da frequenti conflitti o separazioni, può causare stress e ansia nel bambino. La presenza costante di tensioni familiari può influire negativamente sul suo sviluppo emotivo e sociale. È importante affrontare i conflitti familiari in modo costruttivo e cercare soluzioni che favoriscano la stabilità e il benessere di tutti i membri della famiglia.
  • Negligenza o abuso genitoriale
    • La negligenza o l’abuso genitoriale sono segnali gravi di patologia nelle relazioni familiari. Quando un bambino viene trascurato o sottoposto a maltrattamenti fisici, emotivi o sessuali, il suo sviluppo psicologico è seriamente compromesso. È fondamentale segnalare qualsiasi forma di abuso o negligenza ai servizi sociali o alle autorità competenti per garantire la sicurezza e il benessere del bambino.

Impatto delle configurazioni relazionali sulla crescita e lo sviluppo psicologico del bambino

Le configurazioni relazionali all’interno della famiglia possono influenzare significativamente la crescita e lo sviluppo psicologico del bambino. Le relazioni familiari che promuovono un attaccamento sicuro, l’autostima, l’autonomia e la resilienza contribuiscono a una crescita sana. Al contrario, le relazioni familiari disfunzionali o patologiche possono causare problemi emotivi, comportamentali e relazionali nel bambino.

Le configurazioni relazionali che favoriscono la crescita e lo sviluppo psicologico del bambino includono:

  • Presenza di figure di attaccamento stabili e amorevoli
  • Comunicazione aperta e supporto emotivo reciproco
  • Coinvolgimento genitoriale positivo e responsivo
  • Stili educativi basati sull’affetto, sul rispetto e sulla coerenza
  • Promozione dell’autonomia e dell’autostima del bambino

D’altra parte, le configurazioni relazionali che ostacolano la crescita e lo sviluppo psicologico del bambino includono:

  • Mancanza di figure di attaccamento o figure di attaccamento instabili
  • Comunicazione limitata o conflittuale all’interno della famiglia
  • Abuso o negligenza genitoriale
  • Stili educativi autoritari o permissivi
  • Mancanza di supporto emotivo o di sostegno nell’affrontare le sfide della vita

Come valutare le relazioni familiari

La valutazione delle relazioni familiari può essere un compito complesso ma fondamentale per comprendere le dinamiche familiari e intervenire, se necessario, per il benessere del bambino. Ecco alcuni metodi utilizzati per valutare le relazioni familiari:

Osservazione diretta e interventi clinici

Gli operatori clinici, come psicologi o assistenti sociali, possono condurre osservazioni dirette delle interazioni familiari. Questa osservazione può fornire informazioni preziose sulle dinamiche relazionali, sui modelli di comunicazione e sui comportamenti genitoriali. Gli interventi clinici possono essere proposti per affrontare eventuali problematiche rilevate durante l’osservazione.

Interviste e questionari

Le interviste e i questionari sono strumenti utilizzati per raccogliere informazioni sulle percezioni dei membri della famiglia riguardo alle relazioni familiari. Questi strumenti consentono di ottenere informazioni sulle dinamiche, sui livelli di soddisfazione e sui problemi esistenti all’interno della famiglia. Le interviste possono essere condotte individualmente o in gruppo.

Il ruolo degli operatori nel supportare le famiglie e il benessere dei bambini

Gli operatori nel campo della salute mentale e dell’assistenza sociale svolgono un ruolo essenziale nel supporto delle famiglie e nel promuovere il benessere dei bambini. Essi forniscono consulenza, supporto emotivo, orientamento e interventi mirati per affrontare eventuali difficoltà familiari. Gli operatori possono collaborare con i genitori per sviluppare strategie efficaci di comunicazione, gestione del conflitto e genitorialità positiva.

Di cosa mi occupo:
Esperienza:

Svolgo l’attività di psicoterapeuta da oltre venti anni con personalità nevrotiche e borderline presso due studi privati.

Collaboro da venti anni  con centri riabilitativi accreditati dalla Regione Lazio dove svolgo sostegno alla genitorialità alle famiglie in trattamento.

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L’inversione dell’accudimentoL’inversione dell’accudimento

L’inversione dell’accudimento è un fenomeno sempre più diffuso nella società moderna. In passato, era comune che le donne svolgessero il ruolo principale nella cura dei figli e nella gestione della casa, mentre gli uomini erano più coinvolti nel mondo del lavoro. Tuttavia, negli ultimi anni, si è verificato un cambiamento significativo in questa dinamica di genere, con sempre più padri che assumono un ruolo attivo nella cura dei figli e delle attività domestiche. Questo cambiamento sociale ha portato ad un’inversione dell’accudimento, con importanti implicazioni per la famiglia e la società nel suo complesso.

I motivi dell’inversione dell’accudimento

L’inversione dell’accudimento può essere attribuita a diversi fattori. Uno dei motivi principali è l’aumento della consapevolezza riguardo all’importanza del coinvolgimento paterno nella vita dei figli. Gli studi hanno dimostrato che un padre presente e partecipe ha un impatto positivo sullo sviluppo emotivo, sociale e cognitivo dei bambini. Di conseguenza, molti uomini stanno scegliendo di dedicare più tempo alla famiglia, rinunciando a orari di lavoro estenuanti per passare più tempo con i propri figli.

Il ruolo delle donne nella società moderna

L’inversione dell’accudimento ha anche implicazioni significative per le donne nella società moderna. Mentre in passato erano spesso responsabili della cura dei figli e delle attività domestiche, molte donne stanno ora perseguendo una carriera professionale e cercando di bilanciare lavoro e famiglia. Questo cambiamento ha portato a una maggiore equità di genere e a una riduzione delle disuguaglianze nel mondo del lavoro.

I vantaggi dell’inversione dell’accudimento

L’inversione dell’accudimento comporta numerosi vantaggi per la famiglia e per la società nel suo insieme. Innanzitutto, i bambini che crescono con un padre coinvolto hanno una maggiore fiducia in se stessi e una migliore capacità di relazionarsi con gli altri. Inoltre, l’inversione dell’accudimento contribuisce a sfatare gli stereotipi di genere e a promuovere l’uguaglianza tra uomini e donne.

Sfide e criticità

Nonostante i numerosi vantaggi, l’inversione dell’accudimento può anche presentare alcune sfide. Ad esempio, alcuni uomini potrebbero sperimentare una mancanza di sostegno sociale e di modelli di riferimento nella loro scelta di essere padri più presenti. Inoltre, alcune donne potrebbero sentirsi frustrate o in colpa se non riescono a soddisfare appieno le aspettative sociali legate al ruolo tradizionale di madre.

L’importanza di un sostegno adeguato

Per garantire il successo dell’inversione dell’accudimento, è fondamentale fornire un sostegno adeguato alle famiglie. Ciò può includere politiche di congedo parentale più flessibili, programmi di assistenza all’infanzia accessibili ed equi e un cambiamento culturale che valorizzi l’impegno dei padri nella cura dei figli. Solo attraverso un approccio olistico e inclusivo sarà possibile promuovere una società in cui uomini e donne abbiano le stesse opportunità e responsabilità nella cura dei figli.

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La triangolazione del bambino nel conflitto della coppia genitorialeLa triangolazione del bambino nel conflitto della coppia genitoriale

Il conflitto della coppia genitoriale può avere un impatto significativo sul benessere emotivo dei bambini. Uno dei fenomeni più comuni e problematici che possono verificarsi in queste situazioni è la ‘triangolazione’. Questo articolo cercherà di spiegare cosa significa la triangolazione, quali sono le sue conseguenze e come possiamo prevenirla.

Comprendere la triangolazione

Che cosa è la triangolazione?

La triangolazione si verifica quando un genitore coinvolge il bambino nel conflitto con l’altro genitore. In pratica, il bambino viene “usato” come messaggero o come alleato in conflitti emotivi o litigi.

Esempi di triangolazione

Un esempio classico di triangolazione potrebbe essere un genitore che parla male dell’altro genitore al bambino, o un genitore che chiede al bambino di trasmettere messaggi ostili all’altro genitore.

Conseguenze della triangolazione sui bambini

Effetti psicologici

La triangolazione può causare stress e ansia nei bambini, mettendoli in una posizione in cui si sentono divisi tra i due genitori. Questa pressione può portare a problemi di comportamento e di rendimento scolastico.

Impatto sulle relazioni future

I bambini che subiscono triangolazione possono sviluppare problemi nelle loro relazioni future, poiché potrebbero avere difficoltà a stabilire limiti sani e a gestire i conflitti in modo efficace.

Riconoscere i segni della triangolazione

Segnali da osservare

Tra i segni di triangolazione ci sono cambiamenti nel comportamento del bambino, come ritirarsi, mostrare segni di ansia o diventare più combattivo.

Domande da fare ai bambini

Chiedere ai bambini come si sentono può aiutare a identificare se stanno subendo triangolazione. Domande come “Cosa ne pensi dei litigi tra mamma e papà?” o “Ti senti mai coinvolto nei nostri problemi?” possono essere molto rivelatrici.

Prevenire la triangolazione

Consigli per i genitori

Per prevenire la triangolazione, è importante mantenere il conflitto lontano dai bambini e non coinvolgerli nelle questioni adulte. I genitori dovrebbero cercare di comunicare direttamente tra loro.

Interventi professionali

In alcuni casi, può essere utile consultare un professionista, come un terapeuta o un consulente familiare, per aiutare a gestire il conflitto e prevenire la triangolazione.

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Confini familiariI confini sia nel nucleo familiare sia al livello intergenerazionale

I confini familiari rappresentano un argomento cruciale quando si parla di dinamiche familiari e relazionali. Questi “muri invisibili” sono ciò che separa gli individui all’interno di un nucleo familiare, stabilendo regole e aspettative. Quando esaminiamo i confini familiari, è essenziale considerare sia il nucleo familiare immediato sia le influenze intergenerazionali.

Comprendere i Confini Familiari

Che Cosa Sono i Confini Familiari?

I confini familiari rappresentano le regole e le aspettative che definiscono come i membri di una famiglia interagiscono tra loro. Possono riguardare questioni come il tempo trascorso insieme, la condivisione di informazioni personali e le responsabilità familiari.

Tipi di Confini Familiari

Ci sono vari tipi di confini che possono esistere all’interno di una famiglia, che vanno da quelli rigidi a quelli permeabili. I confini rigidi possono portare a un senso di isolamento tra i membri della famiglia, mentre i confini permeabili possono portare a una mancanza di privacy e autonomia.

Confini e influenze intergenerazionali

Il trasferimento dei confini di generazione in generazione

I confini familiari possono essere trasmessi da una generazione all’altra. Ad esempio, se i genitori stabiliscono confini rigidi, è probabile che i loro figli cresceranno per fare lo stesso con le loro famiglie.

Rompere il ciclo

Riconoscere l’effetto delle influenze intergenerazionali è il primo passo per cambiare i confini malsani. Ciò può richiedere un lavoro di introspezione e, in alcuni casi, l’aiuto di un consulente o terapeuta.

Stabilire confini salutari

L’Importanza di confini chiari e consistenti

I confini chiari e coerenti aiutano a creare un ambiente familiare sicuro e rispettoso. I membri della famiglia sanno cosa aspettarsi gli uni dagli altri e possono operare all’interno di queste aspettative.

Come creare confini salutari

Creare confini salutari richiede una comunicazione aperta e onesta. I membri della famiglia devono sentirsi liberi di esprimere le loro esigenze e aspettative, e queste devono essere prese in considerazione.

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La risposta adeguata o inadeguata da parte delle figure significative ai bisogni evolutivi del bambino

Cosa significa risposta adeguata o inadeguata?

Una risposta adeguata da parte delle figure significative implica soddisfare i bisogni evolutivi del bambino in modo tempestivo, consistente e appropriato. Questo significa che il bambino si sente sicuro, amato e capace di esplorare il mondo che lo circonda.

Definizione di risposta inadeguata

Al contrario, una risposta inadeguata significa che le figure significative non riescono a soddisfare questi bisogni, portando il bambino a sentirsi insicuro, trascurato o sopraffatto.

I bisogni evolutivi del bambino:

Bisogni fisici

I bisogni fisici includono nutrizione, riposo, attività fisica e cure mediche. Questi bisogni sono fondamentali per la crescita e lo sviluppo fisico del bambino.

Bisogni emotivi

I bisogni emotivi comprendono affetto, sicurezza, riconoscimento e comprensione. Sono vitali per lo sviluppo emotivo e l’autostima del bambino.

Bisogni sociali

I bisogni sociali includono interazione, cooperazione, appartenenza e amicizia. Soddisfare questi bisogni aiuta il bambino a sviluppare abilità sociali e a costruire relazioni sane.

Bisogni intellettuali

I bisogni intellettuali includono stimolazione, curiosità, apprendimento e creatività. Soddisfare questi bisogni favorisce lo sviluppo cognitivo del bambino.

Il ruolo delle figure significative nella soddisfazione di questi bisogni

I genitori

I genitori sono le figure più importanti nella vita del bambino. La loro risposta ai bisogni del bambino può avere un impatto significativo sul suo sviluppo.

I nonni

I nonni, essendo una fonte di saggezza e amore, giocano un ruolo cruciale nel fornire una risposta adeguata ai bisogni evolutivi del bambino.

Gli insegnanti

Gli insegnanti sono figure significative che influenzano l’apprendimento e lo sviluppo sociale del bambino. Una risposta adeguata da parte loro può migliorare le capacità di apprendimento del bambino.

Risultati di una risposta adeguata o inadeguata ai bisogni evolutivi del bambino

Risultati di una risposta adeguata

Quando le figure significative rispondono adeguatamente ai bisogni evolutivi del bambino, il bambino tende a sviluppare un senso di sicurezza, autostima elevata e abilità sociali positive.

Risultati di una risposta inadeguata

Al contrario, una risposta inadeguata può portare a problemi di autostima, difficoltà nelle relazioni sociali e ritardi nello sviluppo.

Come migliorare la risposta ai bisogni evolutivi del bambino

Comunicazione efficace

Ascoltare attivamente il bambino e rispondere in modo adeguato ai suoi sentimenti e bisogni può migliorare significativamente la comunicazione.

Coerenza

Fornire una risposta coerente ai bisogni del bambino aiuta a creare un ambiente prevedibile in cui il bambino si sente sicuro e protetto.

Supporto emotivo

Mostrare empatia e comprendere i sentimenti del bambino può migliorare il sostegno emotivo e promuovere un sano sviluppo emotivo.

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I dati del disagio dell'età evolutiva in Italia: nove milioni di bambini e ragazzi in stato di stress

Durante la pandemia, nove milioni di bambini e adolescenti italiani hanno sperimentato stress significativo, con un aumento dell’84% degli accessi ai servizi di neuropsichiatria rispetto al periodo pre-Covid. Al contempo, gli accessi per altri disturbi sono diminuiti del 48% per paura di contagio. La richiesta di visite urgenti per psicopatologia grave è aumentata cinque volte dall’inizio della pandemia. Gli esperti evidenziano l’importanza di affrontare questi problemi di salute mentale per evitare stigma sociali e culturali, sottolineando che esistono terapie efficaci. Questi temi sono stati discussi durante un convegno congiunto tra la Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Sinpia) e la Società di NeuroPsicoFarmacologia (Sinpf). Gli esperti evidenziano anche la necessità di migliorare l’educazione di genitori e professionisti sanitari sull’importanza di chiedere aiuto e la scelta appropriata di terapie farmacologiche.

L'allarme invisibile: aumento di stress, depressione, isolamento, drop out scolastico e autolesionismo tra bambini dai 3 agli 11 anni

I bambini e gli adolescenti tra i 3 e gli 11 anni stanno affrontando livelli di stress più elevati rispetto alle generazioni precedenti, riscontrando un aumento preoccupante di ansia, depressione, ritiro sociale, abbandono scolastico, comportamenti disruptivi, disturbi dell’attenzione e dell’iperattività, disturbi alimentari, autolesionismo, tentativi di suicidio, aggressività, non rispetto delle regole, bullismo e cyberbullismo. Questi dati sono emersi da un recente studio sperimentale condotto in 12 scuole in Campania.

Il progetto ha incluso l’implementazione di un nuovo protocollo chiamato DBT-Bambini, progettato per aiutare a modellare l’evoluzione psicologica, biologica e interpersonale dei giovani, intervenendo sugli adulti che interagiscono con loro nei vari contesti: famiglia, scuola, centro ricreativo e terapeutico.

La gioventù smarrita

Queste gravi situazioni di disagio richiedono cure intensive e prolungate, e l’assistenza di diversi professionisti. L’incremento di tali disturbi, come ha sottolineato il quotidiano La Stampa nell’articolo intitolato “Gioventù smarrita” ha avuto inizio nel decennio precedente alla pandemia di Covid-19, con il crescente stress economico, l’isolamento, la mancanza di attività fisica e la comparsa di conflitti a livello globale che hanno aggravato ulteriormente la situazione. Fattori socio-ambientali, la competitività scolastica, e l’uso eccessivo di dispositivi digitali da parte dei bambini, tra gli altri, hanno contribuito a ridurre i meccanismi di difesa dei giovani.

È importante notare che l’uso di sostanze come i cannabinoidi tra gli adolescenti può avere gravi conseguenze, poiché il loro cervello è in una fase cruciale di sviluppo.

Per rispondere a queste sfide, è essenziale incrementare i programmi nazionali per la salute mentale dei minori. Tuttavia, attualmente c’è una mancanza di risorse e posti letto per l’assistenza psichiatrica infantile nei servizi territoriali.

Il 20% dei ragazzi tra 10 e 19 anni ha problemi di salute mentale
Fonte: SINPIA, Openpolis, Dati Istat

Il primo disturbo mentale si manifesta in un terzo degli individui prima dei 14 anni, quasi la metà entro i 18 anni e quasi due terzi prima dei 25 anni. Tuttavia, solo il 20,4% degli adolescenti con problemi di salute mentale viene diagnosticato dai servizi sanitari e solo il 25% riceve un trattamento adeguato.  Il problema è ulteriormente aggravato dal fatto che molti giovani non cercano aiuto e dalle barriere all’accesso ai servizi di salute mentale, come lo stigma, i costi elevati, la mancanza di servizi sanitari o la necessità di consenso da parte dei genitori. Su 266.000 domande per il “Bonus psicologo” fatte da under 35, un terzo riguarda gli under 18.

Indice di benessere psicologico negli ultimi tre anni
Fonte: SINPIA, Openpolis, Dati Istat

Stime del Tavolo sulla salute mentale, istituito dal Ministero della Salute nel 2021, indicano che prima della pandemia, su mille bambini e adolescenti, 200 avevano un disturbo neuropsichiatrico, il che significa circa 1,9 milioni di minorenni in Italia. Tuttavia, meno di un terzo di questi giovani aveva accesso a un servizio territoriale di neuropsichiatria. Di questi, solo la metà riusciva a ottenere terapie riabilitative territoriali adeguate, con una grande variabilità a livello regionale.

Principali problemi di salute mentale tra i bambini
Fonte: Save the Children - OMS

In Italia, non ci sono dati certi sulla salute mentale dei minori di 18 anni, come rivelato nel “Atlante dell’infanzia (a rischio) 2022” di Save the Children. Il sistema informativo sulla salute mentale che raccoglie i dati dai dipartimenti e li invia al ministero per il Rapporto sullo Stato di Salute riguarda solo i cittadini italiani da 18 anni in su, rendendo invisibili gli altri. Nonostante ciò, vi è un aspetto positivo: la pandemia sembra aver ridotto lo stigma legato alla richiesta di aiuto per problemi di salute mentale, vista la situazione di difficoltà generale.

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